DOVE SONO FINITI I SOLDI

 

Ci chiediamo se le politiche di austerity e di forte aumento di prelievo fiscale diretto adottate dal governo Monti e da quello Rajoy siano adeguate alla congiuntura economica attuale e se non rischiano di danneggiare ulteriormente la già precaria situazione di famiglie e di piccole/medie imprese alle prese con i tira e molla fra una classe politica sterile e la solita finanzacriminale

A distanza di due mesi dall’erogazione della seconda tranche di aiuti alle Banche Europee la situazione non sembra essere cambiata, gli istituti di credito che avevano partecipato all’asta del 29 febbraio 2012, ricordiamo la partecipazione di 800 banche per un erogazione pari a 529,53 miliardi di euro, continuano a non fidarsi gli uni degli altri e preferiscono depositare il denaro presso la BCE piuttosto che prestarlo a famiglie ed imprese oppure destinarlo all’acquisto di titoli di stato. Lo spettro di un credit crunch, come quello avvenuto tra il 2008 e il 2009, non è stato ancora allontanato.

All’operazione LTRO2 la partecipazione italiana e spagnola è stata massiccia, dei 529 miliardi il 26% è stato richiesto da istituti italiani, in testa troviamo intesa san paolo che ha ottenuto liquidità a tre anni pari a 24 miliardi, per un complessivo di 139 miliardi. Gli istituti spagnoli hanno ottenuto liquidità per 120 miliardi con il primato, come singola banca richiedente,che va all’istituto di credito Bankia che ha ottenuto 25 miliardi, la cifra più alta tra tutte le 800 istituzioni partecipanti, secondo quanto si apprende dal Financial Times che fa riferimento ad un rapporto di Morgan Stanley.

Secondo le ultime analisi è chiaro l’utilizzo che verrà fatto dei prestiti erogati, molti di loro torneranno al mittente, ovvero alla BCE, vista la sfiducia nelle operazioni di prestito interbancario e visti gli enormi debiti delle Banche Europee che ammontano secondo gli stessi analisti a 600 miliardi di euro(230 miliardi da pagare in debiti solo nel primo semestre), il resto dei prestiti come nel caso italiano , servirà alla sostituzione di alcuni finanziamenti e all’acquisto limitato di titoli di stato.

Ci si interroga a questo punto su quanta parte di quei prestiti verrà trasmesso all’economia reale, vi offriamo ora dei dati per:

– analizzare gli aggiornamenti sulla domanda in prestiti di imprese e famiglie;

Figura1:domanda per prestiti sta crollando

-analizzare l’aumento degli standard per l’accesso al credito da parte delle banche;

Da un analisi di Barclays Capital (i grafici vengono da “ECB Bank Lending Survey”).